Questi numeri raccontano di quanto sia stato apprezzato il primo servizio di mobilità realizzato in Italia. Senza questo servizio 15.000 persone a ridotta mobilità non sarebbero venute a visitare l’Esposizione Universale di Milano
Un Lama Tibetano, uno chef stellato di Roma, un Emiro Saudita, un famoso mastro cioccolataio di nome Pernigotti, ma soprattutto tanta gente comune, persone come ciascuno di noi, desiderose di vedere dal vivo le meraviglie dell’Esposizione Universale di Expo Milano 2015.
Ma quando ci sono piccoli o grandi problemi fisici, dovuti semplicemente all’età o a disabilità più o meno gravi, quando questi problemi riducono la nostra autonomia e la nostra mobilità, non è così scontato avere la voglia di visitare un’area espositiva di oltre 1 milione di metri quadrati.
Questo pensiero, e la ricerca delle possibili soluzioni, è stato alla base del lavoro di istituzioni pubbliche, associazioni, enti no profit e imprese. E sono più di quanto si possa pensare!
Ma oggi possiamo dire di essere riusciti a realizzare un grande progetto come il Mobility Center, per la prima volta in Italia!
Innanzitutto la volontà di farlo, da parte di Expo, è stata determinante, come determinante è stato lo stimolo da parte di Lehda, una delle più importanti associazioni d’italia impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disabilità.
Fondamentale è stata anche la scelta di affidare il compito di rendere possibile questi progetti alla Fondazione Triulza, che in Expo ha gestito e dato vita a Cascina Triulza, il Padiglione della Società Civile, presente per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, proprio per dare corpo e concretezza ai temi del welfare sociale.
Per arrivare al mondo delle imprese e dei tecnici del settore, che sono stati coinvolti e investiti del compito di progettare i servizi e le procedure, e di investire in mezzi e lavoro per rendere possibile ogni giorno il Mobility Center.
Tutto ha funzionato, in questo percorso, mai semplice e mai scontato, fatto di dialogo tra pubblico e privato, tra associazioni no-profit e mondo delle imprese. Sono molte le imprese, come Manpower, FIAT Autonomy, Handytech, Missaglia, Progetto Assistenza, Editore San Paolo, ad avere creduto e reso possibile questo progetto.
Anche le idee più innovative ed interessanti, senza risorse non possono diventare progetti e realtà.
Se il Mobility Center è diventato realtà, ed uno dei servizi più apprezzati in Expo Milano 2015, lo si deve soprattutto al sostegno dei nostri Partner e Sponsor.
Queste aziende sono le stesse che costruiranno insieme a noi i prossimi progetti di Mobility.